WYBLO

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Wyblo è una startup edtech che fornisce una piattaforma di gestione per corsi professionali, permettendo di automatizzare i processi interni e fornendo analitiche in tempo reale personalizzabili. Il feedback è al centro del prodotto, che fornisce un sistema per tracciare ogni fase di apprendimento: pre-assessment iniziale, feedback in itinere e questionario valutativo alla fine

Da chi è formato il team, la vostra età?
Il team è formato da 6 persone full-time, 3 part-time con un’età media di 25 anni.
Crediamo che l’educazione e la formazione siano le basi per costruire un futuro migliore. Su questo proposito si è unito il nostro team. Un team multidisciplinare, giovane e determinato. Mettiamo insieme competenze da diversi campi, a partire dalla pedagogia e ricerca, sviluppo del software/capacità tecniche e business/strategie di vendita. Siamo stati accelerati da MindCET, #1 EdTech Global Accelerator, abbiamo vinto la Open Innovation call di Luiss / LVenture “Shaping the future of higher education” e siamo stati nominati come best italian edtech startup dal World Startup Award (WSA).

Descrivi in poche righe l’attività che svolgerete dopo aver impiantato l’impresa.
Wyblo è una startup edtech che fornisce una piattaforma di gestione per corsi professionali, permettendo di automatizzare i processi interni e fornendo analitiche in tempo reale personalizzabili. Il nostro obiettivo è quello di portare nelle nostre aziende partner/clienti un nuovo sistema che, oltre a portare un guadagno in tempo e risorse spese nella gestione dei corsi, ne ottimizzi i processi.
Wyblo utilizza come “core” il sistema feedback, da cui ricava le analitiche su misura per l’azienda collaboratrice in vari momenti personalizzabili, a partire dalle fasi di registrazione dei partecipanti, durante i percorsi formativi, fino al rilascio di un attestato.
La piattaforma è inoltre pensata per semplificare la gestione dei corsi attraverso una serie di funzionalità aggiuntive, mirate a valorizzare l’esperienza dell’apprendimento dell’utente finale.
Il nostro obiettivo ultimo è quindi quello di fornire un prodotto multi-dimensionale che aiuti a costruire e migliorare le relazioni, semplificando allo stesso tempo i processi amministrativi e gestionali delle aziende.
Essendo la piattaforma di Wyblo una piattaforma nuova e giò presente sul mercato, procederemo nello sviluppo del prodotto, che è in continua evoluzione e lavoreremo ulteriormente sull’espansione del nostro business attuale. L’acquisizione clienti con cui collaborare, l’espansione del network insieme al continuo sviluppo del prodotto sono infatti il nostro focus principale.

L’idea nasce da una passione personale o dalla prevalente sensazione che possa produrre business?

L’idea originaria nasce dalla tesi di laurea sulla motivazione intrinseca ed estrinseca degli studenti. Nasciamo perciò dal mondo delle università, avendo inizialmente sviluppato un’App in grado di monitorare alcuni aspetti psicologici degli studenti tramite le scienze comportamentali.
La prima soluzione sviluppata nel mondo universitario va a risolvere un problema che abbiamo percepito in primis noi, come ex studenti, ed anche per questo il team si è unito attorno alla vision di “reshape education”.
In seguito, ascoltando le esigenze di diversi stakeholder abbiamo notato il forte interessamento del mondo corporate, dove sono arrivati i primi clienti, vista la velocità e la propensione del settore ad adattare ed acquistare nuove tecnologie.
La formazione è infatti un ambito fondamentale per la crescita non solo delle persone, ma delle imprese. Tuttavia, il livello di digitalizzazione nelle aziende che svolgono formazione esterna è ancora piuttosto basso, contrapposto a un potenziale enorme.

Chi è il tuo modello di imprenditore/imprenditrice… e perché?
Richard Branson è il mio modello di imprenditore in quanto trova dei problemi esistenti sul mercato e crea il prodotto per risolverli. Nel nostro percorso di crescita abbiamo imparato l’importanza di capire le vere esigenze dei clienti e potenzialmente creare la soluzione insieme a loro in quanto questo permette una rapida interazione e feedback per reiterare lo sviluppo di un prodotto che il mercato vuole.

A tuo parere l’ostacolo più alto per una nuova impresa qual è?
Credo che uno degli ostacoli che hanno le nuove imprese sia scontrarsi con il mercato ed essere pronti nel farlo. Ci sono molte idee in circolazione, ma la capacità di adattarsi al mercato e di eseguire i progetti è molto più rara e preziosa.

Quali benefici in particolare avete ricevuto dal percorso di formazione intrapreso insieme a Nuove Idee Nuove Imprese?
Il percorso “Nuove idee, Nuove Imprese” è stata una spinta significativa dal punto di vista di networking, pubbliche relazioni, SEO. Per quanto possa sembrare una parte più marginale rispetto a quelle legate alla parte operativa (business e financial plan ad esempio) è in realtà di fondamentale importanza, specie per una startup come la nostra. Buona parte del nostro team infatti, ha studiato e/o lavorato in startup e siamo quindi coscienti sulle attività da svolgere. Inoltre, i percorsi “tecnici” per startup a cui abbiamo partecipato nel corso dell’ultimo anno, hanno accelerato ulteriormente le nostre competenze.
Non si può cogliere un’opportunità se non ne si è a conoscenza. Inoltre, in un mercato così frammentato e con le risorse di una startup non si fa fatica a raggiungere in modo preciso i contatti giusti.
Qui è entrata e entra in gioco “Nuove Idee, Nuove Imprese” nel farci conoscere e attrarre l’attenzione dei referenti giusti di aziende e istituzioni che al momento si staranno chiedendo come potersi adattare a questo nuovo mondo, sempre più digitale, prevedibile e ignoto. Non promettiamo di essere la soluzione a tutto ovviamente, ma crediamo che anche solo lavorare in modo diverso con una startup, possa portare benefici a realtà più tradizionali.

Se tu avessi davanti un politico col potere di legiferare, quale provvedimento gli chiederesti con attuazione immediata?
Per permettere alle startup di crescere e rimanere in Italia è fondamentale che ci siano i giusti supporti in ogni fase. Spesso si sente parlare di startup che nascono in Italia e successivamente spostano la sede all’estero. Se davvero si vuole far crescere l’ecosistema ed economia imprenditoriale in Italia, sarebbe necessario avere degli sgravi fiscali sulle assunzioni del personale, processi burocratici meno complessi e soprattutto digitali.

Sei convinto che la pandemia abbia solo creato danni o credi si siano anche aperte delle nuove opportunità?
La pandemia ha messo sotto grande stress la capacità di adattamento delle aziende e, allo stesso tempo, dato l’opportunità a nuovi progetti innovativi di ricevere fondi per venire sviluppate.

La pandemia ha rimodulato la tua idea di impresa o è rimasta invariata?
Avendo collaborato con diverse realtà internazionali, in Wyblo abbiamo da sempre lavorato in modalità smart working, occupandoci di innovazione, per quanto riguarda quindi le nuove metodologie di lavoro non sono state rimodulate, piuttosto rafforzate.
Anche la mia idea di fare impresa è sempre stata in direzione dell’innovazione e del digitale, quindi rafforzata dai recenti avvenimenti globali.
L’impresa di oggi è formata da idee e riscontri immediati con il mercato che si traducono in competizione, collaborazione e adattamento con una velocità e capacità di sviluppo fino ad oggi impossibili. La digitalizzazione e la forzatura allo smart working ha permesso di iniziare collaborazioni di ogni tipo con qualunque realtà.

Vi siete posti il tema dell’impatto ambientale della vostra attività? Avete immaginato soluzioni per attenuarle?
Wyblo si concentra nel dare valore al rapporto umano tramite un corretto ed utile utilizzo del digitale nella formazione professionale. Esula quindi dal contesto dell’impatto ambientale.
Chiaramente, automatizzando diversi processi interni delle aziende ed eliminando l’utilizzo della carta, Wyblo ha un impatto indiretto sull’ambiente che però fa parte di un discorso più ampio che è l’impatto del digitale rispetto alla dispersione di risorse globali, di cui quindi facciamo parte come “tassello”.

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