Emidio

Emidio

Exidis è una startup rivolta al mondo dell’IOT, acronimo che sta per Internet Of Things. Si tratta di device Hardware, firmaware e Dashboard Cloud , creati allo scopo di portare nel CLoud più informazioni possibili per le analisi di apparati industriali e civili e per il monitoraggio ambientale. Da questo nasce “Emidio” , progetto ambizioso orientato in modo specifico al mercato delle Pubbliche Amministrazioni e per aziende di costruzioni al fine del controllo statico sismico degli edifici del patrimonio culturale, edilizia scolastica e industriale . Progettato con l’obiettivo di creare uno standard non tanto per prevedere i terremoti ma per capirne l’impatto sulle strutture e supportarne la manutenzione, sia predittiva che successiva

Da chi è formato il team, la vostra età?
Il Team è formato dai due soci attivi, ovvero Massimo e Claudio, al quale si aggiungono, via via che il progetto cresce, nuovi collaboratori giovani e dinamici. Il cuore pulsante dell’azienda costituito quindi da due “ragazzi” di 45 e 43 anni, che hanno ancora voglia di mettersi in gioco, appassionati di elettronica, software e sistemi informatici in generale.

Descrivi in poche righe l’attività che svolgerete dopo aver impiantato l’impresa
L’impresa è già attiva in quanto il progetto era in via di sviluppo da tempo, già prima della fondazione della società. Crearla ci ha permesso di dare un nome e collocare il Business, e contrattualizzare i primi clienti, oltre al fatto, cosa non trascurabile, di produrre i primi prototipi del nostro prodotto.

L’idea nasce da una passione personale o dalla prevalente sensazione che possa produrre business?
L’idea nasce dalla volontà dei due soci di creare un business che non fosse solo riconducibile alla consulenza, ma qualcosa di tangibile. Infatti, per prima cosa, abbiamo progettato ed ingegnerizzato da zero un nostro primo prodotto fisico, elettronico, basato su competenze acquisite qualche anno fa (in quanto siamo entrambi periti elettronici ) e con anni di lavoro nel campo dell’Hardware, della sistemistica in generale. L’obiettivo è di posizionarci in un settore senza un vero riferimento tecnologico, ne standard riconosciuti, ovvero la rilevazione e lo studio dell’impatto delle vibrazioni sulle infrastrutture edilizie mediante l’applicazione di sensoristica evoluta ma economica. Il tutto ha dato vita ad Emidio, prodotto IOT per conoscere la massima risposta delle strutture durante l’azione di un sisma in termini di accelerazione o spostamento.

Chi è il tuo modello di imprenditore/imprenditrice… e perché?
Tutti quegli imprenditori che non si lasciano sconfiggere dalla opprimente realtà ma che continuano a perseverare in un loro sogno, ispirazione , creare impresa, cosa direi titanica in questo periodo. Senza essere Tom Cruise in Mission Impossible, applicandosi ogni giorno, con collaborazioni eccellenti e guardando sempre avanti.

A tuo parere l’ostacolo più alto per una nuova impresa qual è?
Prima regola: non prenderle!?. Questo potrebbe essere il leitmotiv del nuovo testo della norma sulla Impresa. Vivendo in epoca COVID poi, le conseguenze economiche della pandemia sono sicuramente da non sottovalutare e persisteranno per almeno 3/5 anni. In questo quadro, il rischio evidente è di una prolungata contrattura economica che non permetta di raggiungere gli obbiettivi economici prefissati. Anche le amministrazioni pubbliche, alle quali ci rivolgiamo per il settore culturale e scuole, saranno concentrate ancora per molto tempo sull’emergenza sanitaria, e di questo aspetto stiamo già risentendo ampliamente.

Quali benefici in particolare avete ricevuto dal percorso di formazione intrapreso insieme a Nuove Idee Nuove Imprese?
L’idea di confrontarci con giovani “speranze” ci ha dato la possibilità di vedere che ancora esiste passione e volontà di creare impresa. Anche l’ottimismo fa parte di un percorso di crescita dell’imprenditore.

Se tu avessi davanti un politico col potere di legiferare, quale provvedimento gli chiederesti con attuazione immediata?
Un decreto semplificazioni più a misura di startup, o di chiunque abbia la volontà di fare impresa.
Se non si investe concretamente sull’innovazione e la ricerca con maggiori fondi ed insistenza, il paese rimarrà indietro ancora di più sul piano della competizione tecnologica globale. I governi dovrebbero, soprattutto adesso in piena crisi, dare un impulso “violento” al settore anche a costo di rimetterci qualcosa.

Sei convinto che la pandemia abbia solo creato danni o credi si siano anche aperte delle nuove opportunità?
Pensiamo che la pandemia abbia rallentato soprattutto chi propone prodotti e servizi alla PA.
Unico aspetto positivo, a nostro modo di vedere, può essere la variata percezione collettiva del valore dello Smart-Working. Mentre prima della pandemia si utilizzava questo mezzo di collaborazione come ripiego d’emergenza o poco più, ci si è resi conto di quanti vantaggi in termini di spostamento ed operatività in generale possa portare in condizioni anche normali.

La pandemia ha rimodulato la tua idea di impresa o è rimasta invariata?
Essere imprenditori al tempo del Covid-19 è difficile, sia per chi ha la sola partita Iva sia per chi ha centinaia di dipendenti. La consapevolezza di vivere un momento critico della storia, che nessuno poteva immaginarsi, mi fa pensare ancora di più alle nostre abilità, alla fiamma viva che ci anima e a quella voglia abbiamo di cambiare il mondo. Dentro di noi lo sappiamo che stiamo facendo il possibile per uscirne ancora più forti. Abbiamo l’obbligo di guardare alla meta, e questa sarà bellissima, perché , alla fine , saremo degli imprenditori che hanno superato una pandemia globale nel momento più buio dell’economia, guidando verso la via di uscita la squadra di collaboratori che ci siamo scelti.

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