Madaprojects

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Madaprojects è una startup che opera nel settore del carbon offsetting. Il nostro purpose è aiutare le ONG in tutte le fasi dei loro progetti di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici nei Paesi in Via di Sviluppo, attraverso un approccio innovativo e testato sul campo che consenta loro di generare, mantenere e vendere crediti di carbonio.
La nostra visione è contribuire alla riduzione di 1 mln ton CO2 emesse in atmosfera entro il 2030.

Da chi è formato il team, la vostra età?

Il team di Madaprojects è formato dai suoi fondatori, Massimo Lazzari 41 anni, che ricopre il ruolo di Climate Finance Manager, e Davide Bertapelle 40 anni, che ricopre il ruolo di Climate Project Manager.

Descrivi in poche righe l’attività che svolgerete dopo aver impiantato l’impresa
La nostra impresa è già operativa e stiamo portando avanti diversi progetti in Madagascar legati alla costruzione di pozzi per l’acqua potabile e alla generazione e vendita dei crediti di carbonio derivanti da questi progetti. Nel 2021 continueremo a realizzare progetti Water sempre in Madagascar e in altri mercati che stiamo sviluppando al momento, tra cui la Tanzania e l’Uganda.

L’idea nasce da una passione personale o dalla prevalente sensazione che possa produrre business?
L’idea nasce dalla pluriennale esperienza dei due fondatori nel settore della cooperazione internazionale come consiglieri della ONG Aid4Mada, attiva dal 2015 in Madagascar con progetti legati all’istruzione scolastica e, dal 2018, all’acqua potabile. Questa esperienza ci ha portati a creare una realtà che potesse aiutare altre ONG a realizzare e valorizzare i loro progetti a impatto climatico nei Paesi in Via di Sviluppo.

Chi è il tuo modello di imprenditore/imprenditrice… e perché?
In linea generale ci ispiriamo a tutti quegli imprenditori che mettono al centro della loro missione l’impatto ambientale e sociale dell’impresa, e non il profitto. Nello specifico un imprenditore che seguiamo con grande interesse è Scott Harrison, fondatore di charity: water, la più grande ONG mondiale del settore Water. La ragione è semplice: è riuscito a costruire da zero una realtà che nel giro di una decina d’anni ha portato acqua potabile a milioni di persone svantaggiate, e a trasformare questa missione in un lavoro per lui e per tanti suoi collaboratori.

A tuo parere l’ostacolo più alto per una nuova impresa qual è?
La vera sfida per qualsiasi imprenditore oggi è riuscire a mettere in piedi un modello di business che, oltre a essere sostenibile dal punto di vista economico, produca davvero un impatto positivo per la comunità, per l’ambiente e per tutti gli stakeholder. Se non lo fa resta un “prenditore”.

Quali benefici in particolare avete ricevuto dal percorso di formazione intrapreso insieme a Nuove Idee Nuove Imprese?
Il percorso formativo ci ha “costretto” a uscire dall’operatività dei progetti e a ragionare su una strategia di medio periodo per la nostra impresa, dando una struttura organizzata a tante idee che in parte avevamo e in parte sono maturate in questi mesi.

Se tu avessi davanti un politico col potere di legiferare, quale provvedimento gli chiederesti con attuazione immediata?
L’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi non può prescindere dalla definizione dei meccanismi attuativi dello stesso, incluso l’articolo 6 che regolamenterebbe gli impegni dei Paesi aderenti nella compensazione delle emissioni di CO2 attraverso il Carbon Offsetting. Questo provvedimento consentirebbe di avviare finalmente il mercato regolamentato dei crediti di carbonio, e di sbloccare una domanda importante di progetti quali quelli realizzati dai partner attuali e potenziali di Madaprojects.

Sei convinto che la pandemia abbia solo creato danni o credi si siano anche aperte delle nuove opportunità?
La pandemia in realtà sta facendo emergere, a livello generale, una sempre maggior consapevolezza della centralità delle tematiche ambientali nelle strategie delle imprese. In questi mesi la domanda di crediti di carbonio da parte delle aziende, che ricorrono in modo volontario all’acquisto degli stessi per raggiungere la Carbon Neutrality, non sembra essere diminuita rispetto al 2019. Anzi gli scenari per i prossimi anni continuano a presentare tassi di crescita interessanti. Dall’altro lato, è chiaro che la pandemia sta impattando sulle capacità di spesa di tante aziende, che rischiano di dover sospendere gli investimenti non strettamente necessari al loro core business.

La pandemia ha rimodulato la tua idea di impresa o è rimasta invariata?
La nostra attività ha subito dei ritardi non tanto nell’esecuzione dei progetti, quanto nel processo di certificazione e vendita dei crediti di carbonio. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere entro fine 2020 sono stati spostati al primo semestre 2021, ma il modello di business e la strategia di sviluppo non sono stati modificati a causa della pandemia.

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